Lo stile narrativo che utilizzo nei miei articoli ricorre spesso alla similitudine, una figura retorica che mira a chiarire un concetto presentandolo in parallelo con un altro. Eventi quotidiani e ricordi dal passato sono utili per introdurre e descrivere concetti di finanza personale che sono difficili da trattare senza annoiare il lettore. Dal mio bagaglio di esperienze passate attingo spesso a storie del mondo aeronautico, una delle mie più grandi passioni, trovando piacere ad accostarle al mondo degli investimenti.

Anche in questa occasione ricorrerò alla similitudine, da una parte discutendo dell’importanza del ribilanciamento dei pesi in un portafoglio dall’altra raccontando del Concorde, il famoso aeromobile supersonico dotato tra l’altro di un raffinato sistema di ribilanciamento dei pesi. La storia del supersonico anglo-francese prenderà il giusto spazio nei prossimi paragrafi, sperando che possa appassionarvi. Vorrei ringraziare il mio caro amico Eugenio Sacchetta, ingegnere ed esperto di aeronautica che mi ha fornito il materiale e la consulenza per la stesura di questa storia.

Anche in questa occasione, per l’analisi dei portafogli utilizzerò il mio strumento “Apache Investing System (AIS)“, un software nato dalla mia esperienza come ingegnere e analista dati, scritto con l’obiettivo di simulare un ampio ventaglio di strategie di investimento, dai più “semplici” portafogli pigri alle più complesse strategie dinamiche. Sviluppato in ambiente Python, sfrutta anche le potenzialità della dashboard MS Power BI per fornire risultati interattivi e grafici.

Il Concorde e il primo volo supersonico

Le bel oiseau blanc, il bellissimo uccello bianco. Così fu definito il BAC-Aerospatiale Concorde, l’iconico aereo commerciale supersonico nato da una collaborazione franco-britannica, quando il prototipo 001 si lanciò per la prima volta verso il cielo dalla pista dell’aeroporto di Tolosa-Blagnac, con l’equipaggio formato dal capitano André Turcat, dal copilota Jacques Guignard e dagli ingegneri di volo Henri Perrier e Michel Rétif. Dai tratti distintivi unici e bellissimi, un aeromobile simile ad uso civile non si era mai visto prima, capace di attirare milioni di persone davanti agli schermi in diretta televisiva, oltre a migliaia di appassionati con gli occhi rivolti al cielo per scorgere l’uccello bianco nella valle della Garonna.

Figura 1 – La prima pagina de Le Figaro del 3 marzo 1969 (fonte: Le Figaro)

Quel primo volo durò circa una mezz’ora e servì per verificare le funzionalità di base, come la capacità di decollare e atterrare e di manovrare in volo in piena sicurezza. Ma il progetto del Concorde non era nato per questo, la sua ragion d’essere era il volo ad alta velocità. Dopo alcuni mesi di test necessari per aprire l’inviluppo di volo (cioè l’insieme di tutti i possibili compiti di volo che il velivolo incontra nelle normali missioni) e per guadagnare la fiducia nel nuovo aeromobile, il primo ottobre 1969 si presentò l’occasione per portare il prototipo 001 in volo supersonico.

Cos’è un regime supersonico e perché richiede che un velivolo come il Concorde sia tanto differente da tutti gli altri? Proviamo ad immaginare un fluido come l’aria che si trovi in una situazione di apparente stazionarietà. Ora se prendiamo un corpo e lo muoviamo all’interno di questo fluido, nasce una interazione tra i due in modo che il fluido lasci passare il corpo.

Nella figura 2, vediamo cosa avviene ad un corpo cilindrico che si muove a bassa velocità con il flusso che si muove da sinistra a destra: il fluido che si trova davanti al cilindro (parte sinistra della foto), riesce a sentire che il cilindro si sta avvicinando, inizia così a muoversi lateralmente e lo lascia passare, per poi richiudersi dietro e ritornare nella sua condizione stazionaria. Le linee bianche e nere del flusso mostrano come il fluido si muova in anticipo per lasciar passare il cilindro; anche il fluido che si trova più lontano, come nella parte superiore della foto, si sposta prima verso l’alto e poi si ritorna nella sua posizione iniziale. È come se il fluido riuscisse a vedere il cilindro muoversi e si adattasse di conseguenza, un po’ come avviene quando guidiamo per strada e modifichiamo la nostra velocità e traiettoria in base al traffico che ci circonda.

Figura 2 – Flusso subsonico intorno ad un cilindro (rif. Milton Van Dyke, An Album of Fluid Motion)

La bassa velocità lascia al fluido tutto il tempo di adeguarsi al passaggio del cilindro che, in modo ordinato, si apre sui lati e si richiude dietro. Ma cosa avviene se la velocità aumenta? Come alla guida della nostra automobile, la maggiore velocità lascia sempre meno tempo di risposta al fluido, che si muoverà in modo secco e disordinato. Con il crescere della velocità, si arriverà ad un valore critico a cui il fluido non sarà più in grado di prepararsi all’arrivo del cilindro: questa è la velocità del suono, lo spartiacque tra il subsonico e il supersonico, due regimi dove le regole del gioco sono ben diverse.

La figura 3 mostra cosa succede in regime supersonico, il fluido rimane stazionario fino ad un attimo prima dell’arrivo del cilindro, poi violentemente viene deviato lateralmente dall’onda d’urto che agisce come una benna di uno spazzaneve. Il fluido non riesce ad avere una reazione sufficientemente veloce e manca la chiusura dietro il cilindro, generando un’ampia zona turbolenta che ritarda il ritorno alla stazionarietà molto più a valle.

Figura 3 – Flusso supersonico intorno ad un cilindro (rif. Milton Van Dyke, An Album of Fluid Motion)

Come nel caso del cilindro visto nelle figure 2 e 3, un aeromobile che da fermo accelera fino a velocità supersoniche, sperimenta una serie di importanti modiche del flusso aerodinamico intorno alla propria fusoliera. Il principale effetto che si evidenzia è il progressivo arretramento della portanza al crescere della velocità.  Tale spostamento, facendo allontanare la portanza dal centro di massa (o centro di gravità), induce un assetto picchiante (muso in giù) del velivolo se non adeguatamente compensato dal piano orizzontale di coda. Il Concorde, lungo più di 60 metri e pesante più di 170 tonnellate, ha un arretramento della portanza di ben 2 metri, che le superfici di coda non riescono a equilibrare senza peggiorare la resistenza all’avanzamento e soprattutto senza ridurre l’autorità dello stabilizzatore.

Figura 4 – Effetto dell’arretramento della portanza

Gli ingegneri del Concorde trovarono una soluzione sofisticata al problema dell’arretramento della portanza: invece di compensare la portanza delle ali con una maggiore forza dello stabilizzatore, decisero che sarebbe stato il centro di massa a inseguire il centro di pressione alle differenti velocità di volo, spostando all’evenienza il carburante tra un serbatoio e l’altro.

Con riferimento alla figura 5, il sistema di trasferimento ridistribuisce il carburante tra i serbatoi posti all’estremità (colorati in rosso), pertanto il carburante è posto nei serbatoi più a prua durante il decollo e il volo a bassa velocità, mentre quando vola in supersonico il carburante si sposta nel serbatoio di coda. Questo sistema permette al centro di massa di muoversi di ben 6 metri e di essere sempre sovrapposto al centro di pressione, così da garantire al Concorde un ribilanciamento ottimo in ogni condizione di volo.

Figura 5 – sistema di ribilanciamento (rif. https://www.heritageconcorde.com/fuel-transfer)

Quel 1 ottobre 1969, il primo volo supersonico del Concorde fu un successo: si spinse fino alla velocità di Mach 1.5, indicativamente 1800 km/h, e la mantenne per 9 minuti. L’equipaggio fu soddisfatto e furono sorpresi di come in cabina ci fosse una calma relativa e assenza di rumore, protetti dietro l’onda d’urto che apriva la strada all’uccello bianco. Questo risultato fu possibile anche grazie al continuo ribilanciamento del centro di gravità, che garantì un volo in piena sicurezza.

La metamorfosi di un Portafoglio Pigro

Torniamo ora nell’ambito della finanza personale e scopriamo come anche qui ci siano le condizioni per un portafoglio pigro di incontrare degli scenari profondamente diversi tra loro. Per mantenere un taglio pratico e operativo, lasceremo la teoria da parte e analizzeremo subito un portafoglio che ha sperimentato una vera e propria metamorfosi delle sue caratteristiche di volo.

Il portafoglio scelto è un po’ insolito, composto da un ETC sull’oro e dal Bitcoin, due classi di investimento che hanno avuto nel recente passato degli ottimi rendimenti e con una correlazione praticamente nulla, e simuliamo di aver comprato i due strumenti a settembre 2014, con l’oro che pesa 83% mentre il Bitcoin il 17%, valori trovati uguagliando i rischi dei due strumenti, così da creare un equilibrio sul loro contributo marginale al rischio. La strategia è quella classica da cassettista, dopo essere entrati a mercato non facciamo più nessuna modifica al portafoglio.

Quello raffigurato in figura 6 è l’andamento dei pesi di oro e Bitcoin nel portafoglio al trascorre del tempo. Dopo un primo anno sostanzialmente stabile, l’esplosiva forza rialzista del Bitcoin si manifesta in una crescita costante del suo peso nel portafoglio, arrivando nella fascia 70-80% dopo solo 3 anni e superando quella del 90% nel 2021.

Figura 6 – andamento dei pesi per il portafoglio Oro-Bitcoin

Come nel caso del volo da subsonico a supersonico, il portafoglio Oro-Bitcoin inizia il suo viaggio in un contesto che vede l’oro come sua classe principale, successivamente Bitcoin cresce e si afferma nei mercati finanziari, acquisendo sempre maggiore capitalizzazione, capovolgendo di fatto le quote tra oro e Bitcoin. Se nella parte sinistra della figura 6 abbiamo un portafoglio influenzato dalle caratteristiche e dai risultati del metallo giallo, nella parte destra il regime di volo è imposto dall’oro digitale.

Questo che ho esposto è sicuramente un caso estremo, non si vede tutti i giorni una inversione dei pesi, però vedremo a breve come il ribilanciamento del portafoglio possa riportare le cose in ordine.

Mitigare il Rischio

Poiché l’andamento dei prezzi favorisce lo scostamento degli strumenti sottostanti dalle proporzioni scelte, ribilanciare un portafoglio significa vendere le quote in eccesso degli strumenti che si sono apprezzati e acquistare quelle che sono scese di valore. Cosa succederebbe al nostro portafoglio Oro-Bitcoin se applicassimo un ribilanciamento?

La figura 7 mostra l’andamento temporale del rendimento di Oro-Bitcoin, con pesi rispettivamente del 17% e 83%, nei seguenti tre casi:

  • la linea blu è il caso se non effettuiamo nessun ribilanciamento, che chiameremo “cassettista”;
  • la linea verde se ribilanciamo ogni primo gennaio, definita “annuale”;
  • la linea gialla ribilancia ogni primo del mese e denominata “mensile”.

La finestra temporale va da gennaio 2015 a gennaio 2023, non si considera la tassazione per il capital gain, le quotazioni sono in euro. Il tutto è elaborato con il software “Apache Investing System” (AIS).

Figura 7 – andamento dei pesi per il portafoglio Oro-Bitcoin (software AIS)

È interessante notare come fino alla metà del 2017 i tre andamenti sono sostanzialmente simili, il ribilanciamento ha effetti minimi in quanto la proporzione tra oro e bitcoin si mantiene sostanzialmente costante, come mostrato in precedenza nella figura 6. Da aprile 2017 le cose cambiano, il trend rialzista di Bitcoin non conosce ostacoli e il suo prezzo cresce sempre di più, mentre l’oro rimane su una fase laterale. Da un punto di vista qualitativo, possiamo dire che:

  • Cassettista” sfrutta il vento portante di Bitcoin e, come visto nel paragrafo precedente, assume sempre di più i connotati del Bitcoin, con una volatilità estremamente alta e drawdown da mettere a dura prova l’emotività di ogni investitore.
  • Anche “Annuale” riesce a beneficiare dei prezzi di Bitcoin, ma ad ogni inizio anno “annuale” vende l’eccedenza di bitcoin se questo ha guadagnato oppure lo acquista se ha perso, usando l’oro come riserva di valore da un ribilanciamento all’altro. La linea dei rendimenti è eloquente, se il rendimento finale è praticamente simile a “cassettista”, la volatilità e il drawdown sono nettamente ridotti.
  • Mensile” accentua il contenimento del rischio già visto in “annuale”, anche se a discapito del rendimento finale, in quanto non lascia spazio a Bitcoin di salire con tutto il capitale disponibile.

La figura 8 mostra le 3 strategie nel grafico rischio-rendimento, con la dimensione del cerchio proporzionale al massimo drawdown registrato nel periodo di osservazione. “Cassettista” realizza un incredibile 30% di rendimento annuale, ma sono i numeri sul rischio che impressionano, la deviazione standard annuale è superiore al 50% e il massimo drawdown è vicino al 75%. Gli effetti del ribilanciamento sul rischio sono evidenti, “Annuale” e “Mensile” sono spostati molto più a sinistra e con un drawdown del 30% per il primo e del 22% per il secondo.

Figura 8 – Grafico Rendimento-Rischio (software AIS)

Massimizzare il rendimento

Non solo per ridurre il rischio, in molti casi il ribilanciamento è in grado di estrarre un rendimento extra dagli strumenti all’interno di un portafoglio. Vediamo un esempio un po’ particolare, che fa uso di serie storiche sintetiche, costruite ad arte per le nostre esigenze di esposizione.

La figura 9 mostra l’andamento di due serie storiche (linee blu) con un andamento armonico e in controfase tra loro. Se creassimo un portafoglio equipesato composto da queste due curve e privo di ribilanciamento, il rendimento che si otterrebbe sarebbe sempre nullo, poiché il guadagno di una delle due curve sarebbe annullato dalla perdita dell’altra. Se invece applicassimo un ribilanciamento ad ogni inizio anno, incredibilmente otterremo una curva in guadagno!

Figura 9 – Equity Line del portafoglio oscillatorio (software AIS)

In un certo verso può sembrare incredibile che il ribilanciamento sia capace di estrarre valore da due serie storiche. Questo comportamento si può spiegare che il ribilanciamento non fa altro che applicare la regola ”compra sui minimi, vendi sui massimi”, tipica delle strategie mean reverting e che trova la migliore situazione quando gli strumenti si muovono senza una direzione ben definita.

La perfetta correlazione inversa tra le due curve sintetiche accentua questa estrazione del rendimento, ma anche nei casi con serie storiche reali si registra questo effetto. In figura 10 si trova un grafico con assi rischio-rendimento, dove è stata riportata la frontiera efficiente di un portafoglio statico con sottostanti lo Europe Stoxx 600 e i titoli di stato a scadenza 10 anni:

  • La linea blu è il caso in cui non venga effettuato nessun ribilanciamento. È il caso canonico, la curva è “tirata” verso sinistra dalla decorrelazione dei due strumenti ottenendo una riduzione nel rischio di portafoglio.
  • La linea verde è il caso con un ribilanciamento annuale. Applicare implicitamente una strategia mean reverting porta la frontiera efficiente ad alzarsi, con dei rendimenti attesi che sono nettamente superiori a quelli dei suoi sottostanti.

Raccontato con una metafora, la frontiera efficiente è come una vela che si gonfia verso ovest dal vento della diversificazione e verso nord da quello del ribilanciamento, a tutto vantaggio dell’investitore.

Figura 10 – Frontiera efficiente

Regole per un corretto ribilanciamento

Il ribilanciamento è una soluzione tanto importante per il Concorde quanto per un portafoglio da investimento, nel primo caso garantisce una buona efficienza aerodinamica e un buon controllo a tutte le velocità, fino a due volte la velocità del suono, mentre nel secondo caso è capace di ridurre il rischio e in molti casi porta un extra rendimento.

Riepiloghiamo i concetti chiave per un corretto ribilanciamento di portafoglio:

  • Una cadenza di ribilanciamento alta, per esempio mensile o trimestrale, favorisce il contenimento del rischio.
  • Una cadenza di ribilanciamento bassa, come l’annuale, favorisce un rendimento maggiore.
  • Un paniere con strumenti a bassa correlazione favorisce gli effetti benefici del ribilanciamento, sia sul rischio sia sul rendimento.
  • Strumenti molto volatili amplificano in modo positivo gli effetti del ribilanciamento.
  • Nella cadenza annuale, statisticamente non esiste un mese migliore di un altro per eseguire il ribilanciamento, così come non c’è la settimana migliore nella cadenza mensile.
  • Una alternativa al ribilanciamento a intervalli temporali regolari è quella eseguita al raggiungimento di un discostamento prefissato dei pesi, con il vantaggio di un miglior controllo sul portafoglio ma con un maggiore impegno nel monitoraggio.

La cadenza annuale è un ottimo compromesso tra efficienza e impegno richiesto all’investitore, soprattutto se il paniere contiene molti strumenti, mentre lascerei ribilanciamenti più frequenti a chi possiede grandi capitali.

In questo articolo non abbiamo volutamente considerato la fiscalità, che incide in ogni occasione che dobbiamo vendere uno strumento in guadagno, riducendo di fatto la liquidità a disposizione, e le commissioni del proprio broker, che impediscono di fatto il ribilanciamento quando gli scostamenti sono minimi. Nel prossimo articolo vedremo meglio come incide la fiscalità nei nostri portafogli.

L’eredità del Concorde

Il Concorde è stato uno dei più importanti ed incredibili aeromobili mai costruiti. Fu concepito in un vecchio continente che vedeva gli Stati impostati in un forte protezionismo nei confronti delle proprie economie nazionali. Le principali industrie aeronautiche erano quelle inglesi e francesi, impegnate in una stretta competizione tra loro, intente a mantenere una propria identità e un ruolo di primo piano nello scacchiere aeronautico mondiale, dominato dai colossi statunitensi e sovietici.

Gli anni ’50 e ’60 del XX secolo furono contrassegnati da uno sviluppo esplosivo delle scienze aeronautiche, con aeromobili sperimentali capaci di volare sempre più veloci e in più alto, raggiungendo risultati sorprendenti fino a qualche anno prima. Non ci volle molto prima che il mantra “faster & higher” contagiasse anche l’aviazione commerciale, portando Stati Uniti, Regno Unito, Francia e Unione Sovietica a competere tra loro per chi fosse riuscito a mettere in servizio un velivolo in grado di trasportare dei passeggeri a velocità supersonica.

Nel 1961, al Salone Aeronautico di Parigi, la francese Sud Aviation propose il suo progetto di supersonico. A Londra capirono subito che le loro ricerche e studi arrivarono agli stessi risultati, con il loro progetto molto simile a quello di Parigi. Entrambi i lati della Manica constatarono che questo avrebbe portato ad una concorrenza fatale, di conseguenza si decise di unire gli sforzi. L’Unione Europea era agli albori e la politica benedisse questo sodalizio.

Il Concorde ha rappresentato un salto in avanti nella tecnologia aeronautica, sia per quanto riguarda la progettazione del velivolo sia per le tecnologie utilizzate per rendere il volo sicuro e confortevole. La sua progettazione innovativa e la sua tecnologia all’avanguardia hanno ispirato generazioni di ingegneri aeronautici e hanno contribuito a far progredire l’intera industria aeronautica.

Nonostante i suoi successi, il Concorde ha avuto una vita operativa relativamente breve e non è mai stato un successo commerciale come sperato. Tuttavia, resta un simbolo della tecnologia aeronautica avanzata e un esempio delle capacità umane di superare le sfide tecniche e di realizzare i sogni più audaci.

L’equipaggio del primo volo del Concorde, da sinistra Turcat, Guignard, Perrier e Retif (fonte Airbus)

Buon Investing e atterraggi felici!



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3 Commenti

  1. Buongiorno Maurizio, premetto che sono completamente d’accordo con l’articolo “Ribilanciamento: volare con il giusto equilibrio finanziario” e ho apprezzato anche il riferimento avionico. Tuttavia ti confesso che ho qualche problema pratico per ribilanciare, nel senso che non riesco a trovare un software. Ne ho fatto uno, ma funziona vendendo un assett per comprarne un altro ma non è quello che voglio. Per ribilanciare, non vorrei vendere quello che è andato meglio, ma acquistare gli assett che sono andati peggio, ad esempio per i 5 assett del all weather. Che mi proponi? Grazie.

    1. Ciao Pasquale, per non dover vendere la classe in guadagno, puoi aggiungere della liquidità al portafoglio e usare questa per comprare quella in perdita. Operativamente, prima di ogni ribilanciamento, aggiungi al tuo portafoglio una certa percentuale di liquidità come se fosse una classe come le altre, questa sarà dal tuo programma di ribilanciamento per comprare le classi in perdita.

      1. Buongiorno e Scusa Maurizio, ho visto solo ora la risposta. Quello che dici proprio quello che avevo intenzione di fare; però prima di mettermi a realizzare qualche foglio xls o software, volevo sapere se esiste già qualcosa che ti permette di individuare subito la somma tale da riportare tutto il portafoglio nelle percentuali classiche, ad esempio per l’Harry Browne tutti al 25%.
        Grazie.